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FEDITALIMPRESE, REINTRODURRE IL BONUS GASOLIO E LA RIDUZIONE DELL’ACCISA PER AIUTARE I SETTORI PRODUTTIVI

Di fronte all’aumento spropositato del carburante il governo non può rimanere indifferente. Feditalimprese sostiene che è necessario adottare seri provvedimenti che aiutino i settori produttivi, la sua proposta è quella di reintrodurre il bonus gasolio e la riduzione dell’accisa. La conseguenza diretta della crisi politica internazionale è infatti l’aumento dei carburanti, un gioco speculativo che ha determinato negli ultimi mesi, in seguito alla guerra in Libia, un ulteriore rialzo. Questo aumento, sommato ai precedenti rincari, ha portato il prezzo del gasolio a cifre record, molto più alte rispetto all’inizio del 2009.

“Ad essere penalizzati sono gli automobilisti, ma più in generale ogni settore dell’economia. – afferma Gianluca Micalizzi, presidente di Feditalimprese – Le piccole e medie imprese, infatti, nel tentativo di allargare il raggio della loro attività si ritrovano a dover fronteggiare costi di trasporto eccessivi e quindi sono costrette a ripiegare sul mercato locale in fase di stagnazione”.

Fortemente danneggiato assieme agli autotrasportatori, il settore della pesca. Alla voce “gasolio” si registrano aumenti vertiginosi e con l’attuale calo della produzione, non si riesce a mantenere una redditività adeguata. A questo si aggiunge la difficoltà a recepire e attuare in tempi brevi le direttive europee, che finora non hanno aiutato la marineria mediterranea.

Non sta meglio il settore agricolo, per il quale è stato stimato un forte rincaro nelle spese di produzione derivante dal costo del carburante, utilizzato in campagna sia per alimentare i macchinari agro-meccanici che per il riscaldamento delle serre.

Vi è poi una categoria di lavoratori che non può far a meno dell’auto e che anzi fa di essa il proprio “ufficio” e strumento di lavoro: gli agenti di commercio e i rappresentanti; questi soffrono il caro-gasolio direttamente sulle proprie tasche, dal momento che il costo è detraibile all’80% nella determinazione del reddito d’impresa. Per questo motivo è stato già richiesto un intervento speciale che possa bloccare per il 2012 la detraibilità al 100%.

Feditalimprese ha manifestato appoggio e solidarietà a tutte queste categorie, ma non bisogna dimenticare altri settori dell’economia che subiscono indirettamente le conseguenze del caro-gasolio. Tra questi il turismo nelle isole, i rincari stagionali nelle tariffe di aliscafi e traghetti scoraggiano infatti gli arrivi e colpiscono di riflesso ristoratori e albergatori. Ripercussioni si registrano anche per il commercio, dal momento che il consumatore medio limita i propri acquisti, visto che ogni settimana si ritrova a dover spendere 15-20 euro in più per un pieno di carburante. E’ quindi importante che l’intervento del governo non si faccia attendere.

“Il costante aumento del prezzo del gasolio registrato in questi mesi- sottolinea Gianluca Micalizzi- sta incidendo negativamente sulla stabilità e soprattutto sullo sviluppo di vari settori. La crisi deve essere affrontata con interventi strutturali a sostegno delle imprese, soprattutto in considerazione dei gravosi oneri contributivi, che rischiano di avere gravi ripercussioni nella crescita delle imprese e nella loro capacità di competere nel mercato”.