Potenziare il porto peschereccio molo Crispi di Catania e migliorare le condizioni di lavoro dei pescatori catanesi. E’ quanto chiede Feditalimprese Sicilia in una lettera inviata al presidente della regione siciliana, all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, al sindaco di Catania, al presidente dell’Autorità portuale, al direttore Marittimo e al presidente della Camera di Commercio.
Catania è una città di mare che ha fatto della pesca una delle sue principali attività. All’interno del porto esiste il molo Crispi, costruito e destinato all’attività peschereccia. Il porto di Catania ha sempre vissuto con i pescatori, così come testimoniano le foto storiche della città scattate nel periodo in cui il mare scorreva sotto gli archi della marina.
Da alcuni anni a questa parte però, il molo peschereccio, non solo non è tenuto in considerazione, ma addirittura qualcuno finge che non esista. In molti non tengono conto dell’attività dei pescatori, che invece hanno una loro storia e delle precise necessità, come quella di avere degli spazi attrezzati. Oggi il vecchio porto peschereccio è in totale abbandono, non ci sono iniziative di potenziamento e sistemazione delle aree demaniali. Non esistono spazi per riparare le reti, non ci sono box o locali in cui i pescatori possano riunirsi, non ci sono magazzini destinati alla conservazione dei prodotti ittici pescati e alle attività collaterali. Il porto peschereccio è stato saccheggiato da concessioni demaniali destinate alla nautica da diporto e ad altre attività che hanno completamente escluso la pesca e chi lavora in questo settore. Tutto questo va contro le normative comunitarie che invece prevedono finanziamenti per il miglioramento dei porti pescherecci. A Catania manca un programma politico per la progettazione di un vero piano di sviluppo locale del settore pesca.
L’appello di Feditalimprese Sicilia, è quindi rivolto alle istituzioni competenti, affinché contribuiscano al potenziamento del porto peschereccio e realizzino tutte le strutture e sovrastrutture moderne necessarie, ad iniziare dai basilari servizi igienico –sanitari, al fine di rilanciare una delle attività più antiche di Catania.